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Accadde oggi: 25 giugno 1932 Vittorio Tamagnini batte Panama Al Brown
Il 25 giugno 1932 al Palasport di Milano Vittorio Tamagnini, campione italiano dei piuma, accettava una di quelle sfide che fanno la storia della nostra boxe. Il civitavecchiese, primo italiano a conquistare l’oro olimpico, Amsterdam 1928, si doveva battere con il leggendario Panama Al Brown, dominatore assoluto dei gallo dal 1929. Quest’ultimo faticava ormai a raggiungere i limiti di peso della categoria, eccolo quindi orientarsi nei piuma affrontando Tamagnini, sfortunato protagonista nell’ europeo perso con lo spagnolo Girones, ma ben saldo nella considerazione generale con le sue vittorie su Bernasconi e Abbruciati. L’incontro era sulle 10 riprese senza titolo in palio, ma valeva una semifinale mondiale per i piuma. All’epoca i nostri giornali parlarono molto più di Al Brown che del nostro, descritto come “agnello sacrificale”. Il match era visto dall’entourage del pugile di colore come un semplice collaudo, ma fu sottovalutato il valore di Tamagnini e soprattutto la sua incredibile velocità. Per Al Brown il match fu subito in salita a cominciare dal secondo round quando un montante al mento fu visibilmente accusato. Il pubblico fin lì quasi in silenzio cominciò a scaldarsi. Qualcosa nel meccanismo dell’ospite sembrava essersi inceppato. Tamagnini usciva e rientrava con incredibile bravura. Al Brown cercava in tutti i modi con il suo smisurato allungo di tenere lontano il civitavecchiese. Il ritmo imposto dal nostro era maldigerito dal campione, abituato a concludere i suoi match prima del limite. Dall’ottava ripresa Al Brown apparve in netto affanno e nel pubblico entusiasta c’era solo il timore di un colpaccio, anche perchà Tamagnini faceva scena abbassando le braccia. Al suono dell’ultimo gong la folla si alzò in piedi per applaudire la grande prova del civitavecchiese, primo vincitore a Milano di un campione del mondo. Si seppe poi che Al Brown si era infortunato al destro dal secondo round, ma ciò non poteva scalfire la grande prova di Tamagnini. Oltrettutto il pugile di Panama rimase campione del mondo per altri tre anni, un attestato che fece capire l’importanza della vittoria ottenuta dal nostro campione.